due sirene in un bicchiere
Ha un alone magico ma la compagine è formata da tipi molto normali anche se con storie particolari alle spalle che molto probabilmente servivano per creare i presupposti. “Due sirene in un bicchiere” è un libro così, preparato a tavolino, o così si percepisce, ma con cura e intelligenza.
Non rapisce ma fa compagnia. Non muove le acque del lettore creando tempeste e onde ma le accarezza leggero come può fare la brezza con la superficie di un lago blu.
Siamo al mare, ma non spesso in spiaggia, siamo in un B&B gestito da due donne molto diverse che si sono inventate una sorta di format per ospitare persone scelte e che scelgono di voler proprio stare in questo angolo di mondo con pro e contro logistici che sanno un po’ di olistico.
Questo non è stato altro che il modo, ai miei occhi, per assemblare esseri umani diversi e di origine varia facendoli interagire tra loro, e con sé stessi, in campo neutro. É una bella partita, ben scritta e studiata, ci sono parti a volte scontate e che potrebbero risultare patetiche ma che si salvano all’ultimo con un colpo di reni che arriva ogni volta grazie alla trama interessante e all’abilitá dell’autrice, Federica Brunini, di alternare lo sguardo su più sguardi. Il respiro su più respiri.
Ci si sintonizza così su varie frequenze e il tempo passa, il libro volge al termine e la vacanza al mare anche. Dal dolore, alla forza di ricominciare.